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											TERMINOLOGIA AGROALIMENTARE 
											
											DISCIPLINARE Dl PRODUZIONE: 
											nel caso dei prodotti tipici 
												
												
												
												DOP (denominazione di 
												origine protetta), 
												
												
												
												IGP (indicazione di 
												origine protetta), 
												
												
												
												DOC (Denominazione di 
												origine controllata), questo 
												rappresenta il cardine su cui si 
												fonda la certificazione della 
												qualità ed è esaminato dal 
												Ministero per le Politiche 
												Agricole e Forestali (Mipaf), 
												che verifica la sua rispondenza 
												ai canoni previsti da detti 
												marchi di qualità. 
											
											DOP (Denominazione Origine 
											Protetta) - Reg. CEE 2081/92: 
											
											Con questo termine, s'intende il 
											nome di una regione, di un luogo 
											determinato o in casi eccezionali di 
											un paese, utilizzato per designare 
											un prodotto agricolo alimentare che 
											sia originario di quel luogo; abbia 
											qualità o caratteristiche derivate 
											dall'ambiente geografico; l’intero 
											ciclo produttivo del prodotto 
											(produzione, trasformazione ed 
											elaborazione) avvenga in quel luogo. 
											
											IGP (Indicazione Geografica 
											Protetta) - Reg. CEE 2081/92: 
											
											Con questo termine, s'intende il 
											nome di una regione o di un luogo 
											determinato utilizzato per designare 
											un prodotto agricolo o alimentare 
											che sia originario di quel luogo; 
											abbia un elemento attribuibile 
											all'origine geografica; almeno una 
											delle fasi del ciclo produttivo 
											(produzione o trasformazione o 
											elaborazione) avvenga nell'area 
											geografica determinata. 
											
											DOC (Denominazione di Origine 
											Controllata) - Reg. Ce n. 1493/99: 
											
											E’l'acronimo di Denominazione di 
											Origine Controllata; appartengono a 
											questa categoria i vini in cui la 
											zona di origine della raccolta delle 
											uve per la produzione del medesimo 
											vino è in sostanza delimitata come 
											prevedono i disciplinari di 
											produzione.  
											
											ETICHETTATURA: insieme delle 
											mensioni, indicazioni, marchi di 
											fabbrica, marchi di qualità, date e 
											tipo di lavorazioni che figurano 
											sull'imballaggio dei prodotti. 
											
											FlLIERA: si intende per 
											filiera l'intero percorso che porta 
											all'ottenimento di un dato prodotto 
											alimentare e non, che comprende 
											quindi tutte le fasi di produzione, 
											con i relativi mezzi e materie prime 
											impiegate. 
											
											ISTITUTO Dl CERTIFICAZIONE: 
											ente che si occcupa di garantire la 
											qualità di un determinato prodotto. 
											Nel caso di prodotti di marchio DOP, 
											IGP, DOC, DOCG, STG, questo verifica 
											la rispondenza delle procedure 
											produttive dell'azienda ai canoni 
											stabiliti nei regolamenti comunitari 
											che legiferano in materia (Reg. CE 
											n°. 2081-2082/1992), al fine di 
											rilasciare i marchi stessi, e 
											provvede inoltre alla stesura dei 
											disciplinari di produzione. 
											
											OGM FREE: si intende con 
											questo termine un alimento prodotto 
											con metodi di agricoltura 
											convenzionale o biologica o un 
											territorio esente da coltivazioni di 
											organismi geneticamente modificati 
											
											Prodotto OGM FREE: e 
											obbligatorio per le imprese 
											l'indicazione sull'etichetta di 
											alimenti e mangimi della presenza di 
											prodotti OGM sopra la soglia dello 
											0,9%. 
											
											Normativa: i Regolamenti CE 
											n. 1829-1830/03 obbligano le aziende 
											produttrici ad indicare la presenza 
											di OGM se presenti in percentuale 
											superiore allo 0,9%, abbassando la 
											precedente soglia dell'1 %, mentre 
											aumenta da 0 a 0,5% la soglia per la 
											presenza accidentale di materiale. I 
											regolamenti europei inoltre rendono 
											obbligatoria la tracciabilità della 
											porzione di OGM contenuta in 
											alimenti e mangimi. 
											
											Comune OGM FREE: la normativa 
											europea per ora; non consente di 
											mettere al bando da una regione 
											l'uso di organismi geneticamente 
											modificati, nonostante ciò molti 
											Comuni italiani in Toscana, Emilia 
											Romagna, Piemonte, Veneto, 
											Campania,Sardegna, Calabria hanno 
											gia deliberato il loro impegno a 
											tenere lontani dal proprio 
											territorio gli organismi 
											geneticamente modificati, impedendo 
											le coltivazioni e le sperimentazioni 
											agricole. 
											
											SALUBRITA’: definisce 
											l'idoneità al consumo umano per un 
											determinato prodotto alimentare. E’ 
											garantita da un lato dal rispetto di 
											regole igienico sanitarie che 
											preservino da contaminazioni 
											chimiche e microbiologiche, 
											dall'altro dalla composizione 
											dell'alimento in sostanze nutritive. 
											La dieta squilibrata è infatti la 
											principale causa dell'obesità e 
											delle malattie correlate che 
											costituiscono (secondo stime 
											dell'Organizzazione Mondiale della 
											Sanità) il 45.9% del carico totale 
											mondiale di malattie. Fare 
											attenzione alle etichette che 
											riportano gli ingredienti è uno dei 
											metodi per limitare i rischi della 
											cattiva alimentazione. 
											
											SICUREZZA ALIMENTARE: non è 
											associata semplicemente allo stato 
											sanitario del prodotto, ma ad una 
											serie di parametri che garantiscono 
											al consumatore l'utilizzo di 
											alimenti controllati e a rischio 
											limitato di contaminazioni, tra i 
											quali: assenza di organismi 
											geneticamente modificati, adesione a 
											metodi di coltivazione biologica o 
											integrata, tracciabilità e 
											rintracciabilità delle componenti 
											del prodotto. Il significato di 
											sicurezza è però legato anche alla 
											disponibilità del cibo ed 
											all'accessibilità all'utilizzo di 
											questo. Per garantirla, un Paese 
											deve essere capace di produrre o 
											importare il cibo necessario ed 
											essere in grado di conservarlo, 
											distribuirlo e assicurarne una 
											distribuzione equa. Povertà e 
											malnutrizione sono i principali 
											ostacoli alla sicurezza alimentare 
											per la maggioranza della popolazione 
											mondiale. 
											
											Normativa: con il regolamento 
											CE n. 178/2002 viene istituita l' 
											Autorità europea per la sicurezza 
											alimentare (AESA) (Parma), che ha il 
											compito, per conto della Commissione 
											Europea, di fornire consulenza 
											scientifica e tecnica a sostegno 
											della politica dell'UE e della 
											legislazione in materia, di lanciare 
											rapidamente l'allarme sui rischi di 
											salute alimentare e di tenere il 
											pubblico informato su tali temi. 
											
											a cura di Federico Gallina “Lazio 
											informazione” n° 4/95 |